Metodo Cognitivo Zooantropologico


Troverete in internet fior di spiegazioni su cosa sia il metodo cognitivo zooantropologico quindi non mi dilungherò e non entrerò nei tecnicismi, ma ciò che per me é davvero importante far capire é l’idea alla base di questo approccio al mondo del cane, perché é questa idea a condizionare completamente il mio modo di approcciarmi ai miei cani e, ugualmente, a quelli di coloro che mi contattano per iniziare un percorso insieme.

L’approccio cognitivo zooantropologico presuppone che il cane sia in grado di elaborare un pensiero in risposta ad uno stimolo, per poi attuare un comportamento.

 

E al pensiero si associa un’emozione!

 

Dunque il comportamento, magari per noi indesiderato, che vediamo nel cane é solo la punta dell’iceberg, é solo l’espressione di un pensiero e di una emozione provocati da uno stimolo esterno (esempio tipico: il mio cane vede un altro cane e per insicurezza/paura/inesperienza abbaia all’impazzata e tira al guinzaglio. In questo caso l’altro cane é lo stimolo esterno, l’emozione alla base é l’insicurezza/paura/inesperienza e il comportamento che ne scaturisce é abbaiare e tirare).

 

Cosa comporta riconoscere questo?

 

Comporta che se vado a modificare solo il comportamento esteriore (abbaiare e tirare), magari sgridando o dando un calcio al cane, forse (e dico forse!) il cane potrebbe smettere di abbaiare per paura di essere sgridato o punito di nuovo, ma non sarebbe cambiata l’emozione di base, quindi la prima volta che io non sarò lì a “minacciare” di punirlo lui farà esattamente quello che vuole e, possibilmente, coglierà l’occasione per sfogare la frustrazione accumulata tutte altre volte in cui non ha potuto esprire il suo disagio perché glielo abbiamo impedito.

Ma se, invece, io mi preoccupo di come sta il mio cane nelle diverse situazioni, di come si sente davanti agli stimoli che la vita, soprattutto urbana, gli pone davanti, allora non potrò accontentarmi di cambiare solo il suo comportamento, dovrò, invece, lavorare per modificare il pensiero/la rappresentazione che il mio cane ha delle cose e la conseguente emozione che ne deriva.

 

Se cambia l’emozione cambierà anche il comportamento!

 

Si tratta di un lavoro più sottile e più profondo che vi chiederà di impegnarvi di più e di mettervi più in gioco, in cambio otterete un rapporto più stretto col vostro cane e un maggiore benessere sia in lui che nella vostra relazione.